Oggi giornata intensa. Nei giorni
precedenti la partenza avevamo chiesto a Giada se le sarebbe piaciuto ritornare
a visitare il luogo dove ci siamo incontrati, “la sua casa dei bimbi”, come
l’abbiamo da sempre chiamata, nella città di
Thái Nguyên a circa 80 km a Nord di Hanoi. Ha detto di sì, per cui il
primo giorno in terra vietnamita l’abbiamo dedicato ad un ritorno, il più
importante.
Tempo identico a quello di 7 anni
fa, grigio, freddo e pioggerellina, di poco aiuto per godere del paesaggio. Il viaggio
questa volta è stato sorprendentemente veloce, scordatevi strade deformate,
piene di auto, moto, pedoni e persino bufali, scordatevi sorpassi al limite
dell’incoscienza e manovre spericolate, ora una nuova e veloce autostrada
collega Hanoi alle province settentrionali.
Giunti a Thái Nguyên l’impatto è
nuovamente di cambiamento e progresso, tante costruzioni nuove, molte più
automobili, la sensazione è quella di un
Hanoi di 7 anni fa, una città di
provincia partita un po’ in ritardo, ma pronta allo stesso sviluppo dirompente.
E poi…e poi è arrivata quella
curva sulla sinistra, e da lì tutto è rimasto uguale, strada in leggera salita compresa
(quella disastrata era e disastrata è rimasta), e finalmente ecco il cancello dell’istituto,
e lì, prima di entrare, il cuore ha ricominciato ad andare per i fatti suoi,
mentre Giada in silenzio osservava, studiava.
Com’è andata? Nel complesso tutto bene, anche se la piccola si aspettava di vedere la stanza
del nostro incontro, ma ora l’ala è in disuso, l’ingresso e il portone sono
“sgarruppati”, ed i bimbi ospitati sono in un altro edificio. Inoltre,
dato il Sabato, era presente solo il personale essenziale, che ci ha gentilmente
ricevuti, di conseguenza non c’era neanche la Didi (dada) ritratta in tante foto, che aveva accompagnato
Giada il giorno del incontro, anche se ci hanno assicurato che opera ancora lì.
Nonostante questo, Giada è stata molto
felice di rivedere la casa dei bimbi (anche se ha espresso chiaramente la
propria delusione per non aver visto la stanza di ricevimento e per l’assenza
della Didi). Dopo poco si è messa a saltellare, accennando i suoi passetti di ginnastica, abbiamo scattato
foto, ed è stata felice e orgogliosa quando
le ho detto che le persone presenti le facevano i complimenti, ci ringraziavano
per la visita e avrebbero consegnato la sua foto alla Didi.
Siamo certi che farà tesoro di
questo viaggio, dei luoghi, della gente, che da sempre le abbiamo raccontato e che finalmente ha potuto vedere in prima
persona.
Poi siamo tornati ad Hanoi, e
approfittando di una pausa
nell’incessante pioggerellina che da ieri ci accompagna, ci siamo concessi un bel giro al Lago Hoan Kiem, dove c’è già tanta aria di TET 2015: luci,
addobbi e vetrine colorate.
E di seguito cena, è
sì l’ultimo Sabato a cena fuori in tre! Da Lunedì cambiamo musica!!!!